Radiologia Digitale
Le indagini che utilizzano radiazioni ionizzanti (raggi x) vengono eseguite con tecnica digitale che garantisce un elevato standard qualitativo ed una maggiore accuratezza diagnostica. L’ esame non è doloroso né fastidioso.
Durante la ripresa, che richiede pochi secondi, il paziente è invitato a mantenere l’immobilità.
MAMMOGRAFIA 3D
In linea con l’attenzione alle innovazioni tecnologiche presso il Centro Ricerche Radiologiche è operativo un nuovo apparecchio di mammografia totalmente digitale in grado di eseguire la tomosintesi mammaria.
La tomosintesi rappresenta una tecnologia all’avanguardia nella prevenzione senologica.
Si tratta in pratica di una mammografia tridimensionale ad alta definizione che permette di studiare la mammella “a strati” consentendo, soprattutto nei seni densi, di difficile lettura, di svelare lesioni che nell’immagine d’insieme tradizionale potrebbero non essere riconosciute.
Rispetto alla metodologia standard lo studio 3D eseguito con tomosintesi permette un’analisi molto più accurata della mammella migliorando così la visibilità delle lesioni e delle microcalcificazioni.
La ricostruzione volumetrica consente di superare uno dei limiti principali dell’imaging bidimensionale, ovvero il mascheramento di lesioni, causato dalla sovrapposizione di strutture normali il tutto senza aumentare la dose di radiazioni alla paziente, anzi riducendola laddove si evitino proiezioni aggiuntive.
Ecografia ed Ecocolordoppler
E’ una metodica di indagine che produce immagini del corpo umano utilizzando gli ultrasuoni e pertanto biologicamente innocua. L’esame non è doloroso nè fastidioso: il medico radiologo spalma un gel conduttore sulla superfice cutanea sovrastante il tratto da esplorare e muove su di essa la sonda che emette/riceve ultrasuoni.
Lo studio delle vie biliari richiede che il paziente sia a digiuno da almeno 5 ore.
Per lo studio degli organi pelvici (vescica, utero ed ovaie, prostata), è necessario avere la vescica piena (circa 1 ora prima dell’esame bere 1 litro d’acqua).
L’ecografia transrettale per lo studio della prostata necessita di un preliminare clistere di pulizia. Per tutti gli altri distretti non è necessaria alcuna preparazione.
L’impiego di MDC (mezzo di contrasto) in ecografia ha dimostrato di migliorare in modo significativo la valutazione della vascolarizzazione delle lesioni focali del fegato rendendo possibile lo studio dinamico in tempo reale delle differenti fasi della circolazione epatica. Questo permette non solo di tipizzare la natura della lesione ma anche di valutare l’efficacia delle terapie interstiziali come la termoablazione.
M.O.C. (Mineralometria Ossea Computerizzata)
La M. O. C (Densitometria ossea con tecnica DEXA) è un’ indagine non invasiva che offre una valutazione quantitativa della densità minerale ossea e serve per misurare la quantità di calcio presente nelle ossa confrontandola con dei parametri standard di un database computerizzato finalizzato alla diagnosi precoce dell’ osteoporosi ed il conseguente rischio di frattura. Il paziente sdraiato su un lettino dovrà rimanere immobile per la durata dell’esame (10-15 minuti).
RM (Risonanza Magnetica) ad alto campo
È una moderna tecnica diagnostica che fornisce immagini dettagliate del corpo umano.
La RM utilizza onde radio e campi magnetici e pertanto non presenta esposizione a radiazioni ionizzanti; prevede un vasto campo d’applicazione che comprende lo studio dell’encefalo, colonna vertebrale, torace, addome, articolazioni e vasi.
Per eseguire l’indagine, al paziente, posizionato all’interno della macchina, è richiesta l’assoluta immobilità. È previsto un sistema di interfono che consente di comunicare con l’operatore.
Prima di accedere all’esame il paziente riceverà un modulo di consenso informato per escludere le poche controindicazioni assolute e relative. In particolare dovrà essere accertato che non vi sia presenza di pace-maker cardiaco, pompe di infusione interne, neurostimolatori, schegge metalliche all’interno del corpo e in particolare in vicinanza degli occhi, clips metalliche a seguito di interventi chirurgici al cervello o al cuore, protesi all’orecchio interno.
Prima dell’indagine è necessario depositare oggetti di metallo, orologio, schede magnetiche, lenti a contatto, chiavi, monete e tutt’altro di metallico indossato e asportare cosmetici dal volto.
A discrezione del medico ed in relazione al tipo di patologia da studiare, potrà essere somministrato un mezzo di contrasto (m.d.c.) per via endovenosa.
SPETTROSCOPIA CEREBRALE
Gli studi di Spettroscopia Protonica con Risonanza Magnetica (H1-MRS) dell’encefalo consentono l’acquisizione di spettri metabolici con metodi a Voxel singolo, a Voxel multipli ed a strati multipli. Nello spettro protonico vengono individuati i picchi di composti conteneti Colina (Cho), Creatina (Cr), N-Acetil-Aspartato (NAA), Mioinositolo (ml), Glutamina, Glutammato e, quando presenti, acido lattico (Lac) e lipidi.
Le informazioni ricavate dalla spettroscopia cerebrale rappresentano veri e propri markers di una condizione normale o patologica. La spettroscopia contribuisce non solo a risolvere le problematiche diagnostiche, ma alla valutazione prognostica come nel caso dei tumori cerebrali, dove, insieme all’imaging, ci consente di prevederne la natura e la valenza evolutiva degli stessi rispetto al dato istologico. In questo campo, gioca un ruolo chiave, di marker in vivo, la concentrazione di metaboliti quali la Cho, espressione del turnover di membrana, proporzionale al grado di anaplasia, in relazione a quelli presenti nel cervello normale, ossia la Cr e l’NAA. La H1-MRS viene utilizzata anche nel monitoraggio dopo trattamento chirurgico e/o radioterapico, potendo differenziare l’area di danno da radionecrosi (caratterizzata da bassa concentrazione di Cho, NAA, Cr e dall’evidenziazione del Lac e dei metaboliti di disfacimento cellulare) dall’area di residuo-persistenza tumorale.
Altro interessante campo d’applicazione dell’H1-MRS è quello delle malattie demielinizzanti mediante lo studio seriale dell’NAA, si possono acquisire preziose informazioni prognostiche, valutando il danno assonale. Le informazioni aggiuntive, che derivano dall’H1-MRS, completano la valutazione prognostica in altri campi, quali le patologie degenerative e vascolari dell’encefalo.
SPETTROSCOPIA DELLA PROSTATA
La spettroscopia con Risonanza Magnetica offre oggi al Radiologo la possibilità di associare alle immagini fornite dalla RM convenzionale alcune informazioni metabolico-funzionali di derivazione biochimica. Il citrato costituisce un metabolita terminale del ciclo di Krebs che in condizioni fisiologiche rappresenta una delle principali sorgenti energetiche cellulari.
La creatina notoriamente si eleva negli stati ipermetabolici. La colina, componente molecolare delle membrane, aumenta nelle situazioni di elevato turnover cellulare quali i tumori e le infiammazioni. La spettroscopia quindi fornisce informazioni sullo stato metabolico della ghiandola. Il parametro fondamentale di valutazione è rappresentato dal rapporto: colina (Cho) + creatina (Cr) / citato (Ci). Alterazioni del fisiologico rapporto tra i metaboliti sono indicative di neoplasia. E’ stata inoltre dimostrata una correlazione tra l’alterazione del rapporto ed il Gleason score della malattia.
Le informazioni metaboliche della spettroscopia della prostata combinate all’esame morfologico offrono una utilità clinica permettendo di rilevare con elevata sensibilità e specificità le neoplasie in corrispondenza della porzione periferica della ghiandola.
RM CARDIACA
E’ una tecnica di imaging che consente la valutazione multiplanare e multiparametrica del cuore. Infatti con la RMC è possibile valutare il volume, la massa e la funzione contrattile ventricolare, distinguere le differenti componenti tissutali (utile nella caratterizzazione di masse intra e paracardfiache) ma soprattuto di conoscere presenza-sede-quantità dell’estensione trans murale della necrosi miocardica in pazienti con malattia ischemica.
Le principali applicazioni della RMC sono: Cadiopatia ischemica, Cardiomiopatia dilatativa, ipertrofica, restrittiva, Studio del ventricolo destro (displasia aritmogena), Cardiopatie congenite, Masse cardiache o paracardiache. L’impiego della RMC può essere limitato oltre che dalle classiche controindicazioni dall’elevata durata dell’esame.
Tuttavia esistono una serie di vantaggi propri di questa tecnica legati alla possibilità di ottenere immagini 2D e 3D ad alta risoluzione ed acquisizioni cine (per lo studio della funzionalità valvolare, ventricolare, ecc.) il tutto senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti o di mezzi di contrasto potenzialmente nefrotossici.
RM MAMMELLA
La RM ha mostrato elevata accuratezza diagnostica nel riconoscimento delle neoplasie della mammella, identificando la presenza di neoangiogenesi tramite le curve di ehnancement dopo somministrazione di mezzo di contrasto. La tecnica viene impiegata nella ricerca del tumore primitivo in pazienti con mammografia ed ecografia dubbie, nell’identificazione della patologia tumorale multicentrica-multifocale, nel sospetto di recidiva locale, nella risposta alla chemioterapia e nello screening in donne ad alto rischio genetico.
Ulteriore indicazione è il follow-up di impianti protesici.
DEFECO-RM
Le patologie funzionali del pavimento pelvico sono determinate dalla perdita della fisiologica attività del complesso sistema del pavimento pelvico e si manifestano con la “discesa” dell’uretra, della vescica, della volta vaginale, della cervice, del piccolo intestino, del sigma o del retto.
Tale “discesa”, ovvero il prolasso degli organi pelvici, è una condizione relativamente comune, soprattutto tra le donne in periodo peri- e post-menopausale, o sottoposte a chirurgia pelvica (isterectomia…) con un significativo impatto sulla qualità di vita (incontinenza urinaria, difficoltà nella defecazione, dolore…).
L’ imaging di Risonanza Magnetica dinamica è sempre più utilizzato nella valutazione delle disfunzioni del pavimento pelvico poiché risulta affidabile e poco invasivo anche perché è una tecnica priva di radiazioni ionizzanti.
La defeco-RM consente di visualizzare contemporaneamente tutte le componenti pelviche (intestino, utero, vescica) permettendo sia valutazioni statiche che dinamiche.
Questa valutazione è ormai diventata fondamentale nello studio delle patologie del pavimento pelvico che quasi sempre riguardano più apparati in modo interconnesso consentendo al clinico ed al chirurgo la corretta scelta terapeutica.
RISONANZA MAGNETICA MULTIPARAMETRICA DELLA PROSTATA
In Italia il carcinoma della prostata è la neoplasia più frequente dopo il tumore polmonare tra i maschi a partire dai 50 anni di età.
L’antigene prostatico specifico (PSA), è un enzima che viene prodotto dalla prostata ma non essendo un marcatore tumorale il suo incremento non corrisponde a tumore, così come valori normali non lo escludono e questo crea falsi positivi che portano alla biopsia sino a 25 prelievi che a sua volta non esclude in assoluto la presenza del carcinoma.
L’esplorazione digito rettale dipende dalla variabilità soggettiva dell’operatore e dall’impossibilità di apprezzare l’intera prostata ed un tumore ad uno stadio iniziale può non essere percepibile clinicamente.
La biopsia eco guidata (TRUS biopsy) sottostima l’estensione ed il grado di neoplasia e non esclude matematicamente la presenza di neoplasia.
La RM multiparametrica fornisce l’analisi dell’intera ghiandola prostatica, identifica aree a rischio elevato di cancro per un campionamento bioptico mirato, riducendo la necessità di biopsie ripetute.
La multiparametricità della metodica deriva da una valutazione della morfologia della ghiandola e delle alterazioni della struttura che si traducono in differente intensità del suo segnale.
Il carcinoma a causa della sua ricca vascolarizzazione si distingue dopo la somministrazione del mezzo di contrasto perché si impregna più precocemente ed intensamente ed inoltre nelle sequenze cosiddette di diffusione (DWI) mostra ultreriore vivacità del suo segnale detto di costrizione determinato dal notevole numero di cellule che caratterizzano il tumore.
Infine la spettroscopia valuta il metabolismo della ghiandola ed in particolare un incremento della colina rileva la presenza di carcinoma.
La Risonanza Magnetica multiparametrica (RM-mp) è indicata nei pazienti con PSA anormale e biopsia negativa, fornisce l’anatomia zonale della ghiandola, identifica le alterazioni focali di segnale,fondamentale sull’integrità del profilo capsulare, sul coinvolgimento o meno del fascio vascolo nervoso importante per il mantenimento della funzione erettile, sulle vescicole seminali, sui tessuti extraprostatici: vescica, retto e le strutture osteomuscolari.
In conclusione la stadiazione del carcinoma prostatico è affidata alla Risonanza Magnetica che definendo il livello di malattia orienterà alle opzioni terapeutiche quali la chirurgia, radioterapia , radioterapia focalizzata, terapia ormonale o alla sorveglianza attiva.
TC i-Dose
Si tratta di un nuovo sistema, che “protegge” i pazienti dalle radiazioni.
Questo dispositivo, denominato iDose4, consente di abbattere la dose di radiazione fino all’ 80% rispetto alle TC tradizionali mantenendo elevata la qualità’ delle immagini.
La nuova tecnologia durante l’esame adatta costantemente, in modo completamente automatico, l’emissione della radiazione in base alle caratteristiche fisiche di ogni paziente ed allo specifico distretto corporeo in esame.
Gli sviluppi tecnologici e le nuove applicazioni cliniche della TC (cardio-TC, colonscopia virtuale, angio-TC, uro-TC) hanno incrementato il numero di indagini.
Perché usare la stessa dose di radiazioni per studiare due persone di peso e corporatura diversa?
Migliorare la sicurezza dei pazienti, riducendo al minimo la dose di radiazioni con la TC, pur mantenendo la qualità delle immagini diagnostiche, è ormai imperativo.
Questa tecnologia è perfettamente in linea con la Direttiva Europea EURATOM del 05/12/2013 secondo cui la dose deve essere la minima indispensabile per ottenere il miglior risultato diagnostico.
La riduzione della dose è particolarmente importante per i pazienti costretti a sottoporsi ad indispensabili controlli TC nel corso degli anni ( es. malati oncologici) in quanto consente di proteggerli dal danno legato alle ripetute esposizioni.
I pericoli legati all’ esposizione a radiazioni sono inoltre importanti nei giovani, per l’elevata sensibilità dei tessuti in fase di crescita : pertanto le nuove tecnologie di “protezione” diventano imprescindibili in questi giovani pazienti.
Coloro che si sottopongono ad esami TC devono essere consapevoli del problema della dose, essere informati del rapporto rischio-beneficio e devono poter rivolgersi presso le strutture che offrano immagini di qualità col minimo rischio per la loro salute.
Nel rispetto della normativa europea i pazienti riceveranno insieme al referto il report della dose ricevuta che rappresenta una certificazione di qualità della prestazione a vantaggio delle strutture meglio attrezzate.
Ricerche Radiologiche conferma la sua vocazione all’alta tecnologia quale Centro Diagnostico di riferimento non solo a livello Regionale ma anche Nazionale.
TC WHOLE BODY
Fino a pochi anni fa con la Risonanza Magnetica potevano essere studiati in tempi ragionevoli solo limitati settori anatomici; pertanto esami più panoramici, di più settori, indispensabili soprattutto in oncologia, erano effettuati esclusivamente con tecniche TC.
Lo sviluppo di nuove tecnologie (imaging parallelo, bobine più performanti…) ha reso possibile oggi la Whole-Body RM, ovvero lo studio di risonanza di “tutto il corpo in un solo esame”. Questa innovativa tecnica si presenta , sin dal suo esordio, come utilissimo mezzo di indagine nella ricerca dei tumori e delle metastasi, consentendo di ottenere, con appositi protocolli di studio (DWIBS) risultati ormai comparabili a quelli della PET, con il grande vantaggio rispetto a quest’ ultima, di non utilizzare alcun tipo di radiazioni ionizzanti. La possibilità di esplorare tutto il corpo in un unico esame si è dimostrata inoltre particolarmente efficace negli studi angiografici in quanto, consentendo di avere una valutazione panoramica di tutto il sistema vascolare, fornisce indispensabili informazioni sullo stato della patologia aterosclerotica che è una patologia di tutto il sistema vascolare e non di un solo distretto, evitando al paziente di sottoporsi a indagini diverse per lo studio dei singoli segmenti corporei.
L’ indagine WB’RM ha una durata complessiva di circa 50 minuti, ovviamente richiede da parte del radiologo una profonda conoscenza della metodica, la disponibilità di apparecchi molto evoluti e grande impiego di tempo nel dover valutare ogni singola immagine dell’ intero corpo.
TC CORONARICA
L’ evoluzione tecnologica degli apparecchi di TCMS (tomografia computerizzata multistrato) ha permesso l’applicazione della metodica anche in ambito cardiologico, dove si propone come valida alternativa alla coronarografia nello studio di pazienti con sospetta malattia coronarica o nel followup di pazienti rivascolarizzati mediante PTCA+Stent o CABG. La peculiarità della TCMS rispetto alla tradizionale coronarografia è di consentire uno studio del lume arterioso, delle pareti coronariche e della morfologia e distribuzione della placca in modo non invasivo, veloce ed eseguibile in regime ambulatoriale con una elevata accuratezza diagnostica (il valore predittivo negativo e la sensibilità di questa metodica sono prossimi al 100%).
TC DENTALE
E’ un esame TC che fornisce utili informazioni morfostrutturali e densitometriche delle arcate dentarie (mascellare e mandibolare). L’esame, della durata di circa 20 secondi, comporta un’esposizione notevolmente inferiore a quella di una TC convenzionale e fornisce una visione assiale delle arcate studiate. L’elaborazione delle immagini (postprocessing) tramite delle workstation dedicate, ricostruisce le arcate dentarie nei piani coronale e parasagittale fornendo immagini tridimensionali con una fedele riproduzione delle dimensioni reali che consentono misurazioni distrettuali (per il mascellare superiore, distanza bordo alveolare-pavimento del seno mascellare; per il mandibolare, distanza bordo alveolare-tetto del canale mandibolare). E’, inoltre, possibile ottenere misurazioni dello spessore vestibolare linguale.
La metodica trova impiego routinario preliminare agli interventi di implantologia, al fine di valutare lo spessore osseo dei processi alveolari, oltre che per individuare alcune patologie quali: granulomi, cisti odontogene, parodontiti intraossee, che possono compromettere i risultati chirurgici.
TC COLONSCOPIA VIRTUALE
Il carcinoma del colon retto, rappresenta la seconda malattia oncologica nel mondo e costituisce un problema di notevole importanza sul piano sanitario non solo a causa degli interventi chirurgici demolitivi ma anche per l’elevato livello di mortalità ad esso associato. La possibilità di ridurre notevolmente la sua incidenza è influenzata dalla diagnosi precoce tuttavia lo screening del colon retto è ancora poco diffuso.
Presso il nostro Centro è stata validata una nuova tecnica che permette di ottenere l’esplorazione virtuale del colon con la TC mediante particolari software di rielaborazione . Tale tecnica, chiamata Colonscopia Virtuale permette un indagine non invasiva che si affianca ad altri test di screening.