MANIFESTAZIONI ATIPICHE ED INSIDIOSE
DELLA DIVERTICOLITE ACUTA: NOSTRA
CASISTICA
Rizzo
A.R., Gabrieli S., Delle Noci M.
Unità
Operativa di Radiologia, Ospedale “S. Caterina Novella”
Galatina
AUSL LE 1
INTRODUZIONE
La diverticolite acuta si manifesta classicamente come un’ urgenza addominale
caratterizzata da dolore al quadrante inferiore sx, febbre , nausea, vomito e
alterazioni dell’alvo.
Tuttavia nelle forme complicate da ascesso pericolico pelvico e /o fistole, la
sintomatologia può modificarsi: il dolore diventa diffuso o si localizza
selettivamente in altre sedi e predomina il quadro settico con comparsa di
peritonismo.
In questi casi il quadro clinico è spesso insidioso e può simulare una gamma
ampia ed eterogenea di situazioni patologiche sensibilmente diverse per
eziologia, gravità ed implicazioni terapeutiche (5,11,12,13).
In questo lavoro presentiamo tre casi, tratti dalla nostra casistica, in cui
l’esame TC si è dimostrato decisivo nella diagnosi di diverticolite acuta,
essendo la clinica e gli esami bioumorali e strumentali precedenti indicativi di
patologie digestive ed extradigestive assolutamente diverse.
CASISTICA
1° CASO)
Quesito clinico: “Occlusione intestinale da briglia?”
S.D. di aa 73, maschio, si ricovera per crisi subocclusiva. L’RX addome
evidenzia livelli idroaerei multipli di pertinenza ileale. Si pone il sospetto
di un’occlusione del piccolo intestino causata da briglia aderenziale o ernia.
La TC addome esclude la presenza di briglie o ernie, interne o esterne, a carico
delle anse ileali; nello scavo pelvico si evidenzia presenza di diverticoli del
sigma e una raccolta fluida pericolica contente gas che ingloba alcune anse
ileali, con distensione e presenza di livelli idroaeri a monte.
Si pone pertanto diagnosi di occlusione
intestinale secondaria ad ascesso pericolico in diveticolite del sigma confermata
all’intervento.
2°) CASO Quesito
clinico: “Neoplasia vescicale?”
C.D. di aa 65, maschio, è affetto da ematuria e disuria rapidamente
ingravescenti che determinano un ricovero urgente presso la Divisione di
Urologia. Viene tentata una cistoscopia , interrotta per l’assoluta
intolleranza del paziente; l’ecografia evidenzia un incompleto sovvertimento
della parete vescicale con irregolare ispessimento.
Nel sospetto di neoplasia vescicole avanzata il pz viene sottoposto a TC.
L’esame conferma il marcato ed irregolare ispessimento della parete vescicale
ma evidenzia una voluminosa raccolta ascessuale circondata da una parete spessa
ed irregolare ed adesa alla cupola vescicale.
Il tessuto adiposo mesenterico è diffusamente aumentato di densità con spesse
lacinie che inglobano la vescica ed il sigma che presenta marcato ed uniforme
ispessimento parietale.
Si pone pertanto diagnosi di diverticolite del sigma con ascesso pelvico e
fistola colo-vescicale, chirurgicamente confermata.
3°CASO) Quesito
clinico “Colangite settica?”
S.C. di aa 66, maschio, si ricovera d’urgenza per la comparsa di dolore
addominale diffuso, febbre elevata e alterazioni dell’alvo.
Gli esami bioumorali evidenziano iperbilirubinemia, ipertransaminasemia e grave
stato settico.
L’ecografia documenta ipoecogenicità del contenuto della colecisti ( fango
biliare ) e presenza di spots iperecogeni multipli nel parenchima epatico (
aerobilia ).
Nel sospetto di una fistola bilio-digestiva e conseguente colangite, il pz viene
sottoposto a TC addome.
La TC conferma la presenza di bolle gassose nel contesto del parenchima epatico,
evidenziando però che sono contenute nei rami portali ( pneumatosi portale ).
Si evidenzia inoltre la presenza di gas nella vena mesenterica superiore ed in
una vena colica che, in sede pelvica, appare in contiguità con una raccolta
fluida contenente gas ed adiacente a diverticoli del sigma ( ascesso pericolico
).
La diagnosi di diverticolite acuta con ascesso pericolico viene
confermata all’intervento.
DISCUSSIONE
Secondo statistiche tratte dalla letteratura il 15-30% dei pazienti con
diverticoli colici sviluppa una diverticolite. Per quanto il dolore addominale
ai quadranti inferiori, la difesa, la febbre e le alterazioni dell’alvo
suggeriscano la diagnosi, bisogna ricordare che questi sintomi non sono
specifici e la diagnosi differenziale include altre malattie infiammatorie del
colon, ischemia mesenterica o addirittura patologie genito-urinarie
(1,5,11,13,14).(vedi tabella 1)
La TC è utile nella diagnosi di diverticolite per la capacità di dimostrare
contemporaneamente la componente intramurale ed extramurale delle lesioni
(tabella n°2)
Sensibilità e specificità sono ottimizzate con l’uso di sezioni ad alta
risoluzione (5 mm di collimazione ed 8-10 mm di intervallo) e del mdc ev, per os
ed insufflazione gassosa rettale.
Con tali accorgimenti la TC convenzionale ha riportato sensibilità del 93% e
specificità del 100%, la TC spirale ha dimostrato sensibilità del 97%,
specificità del 100%, valore predittivo positivo del 100%, valore predittivo
negativo del 98%, accuratezza del 99% (12).
I segni TC di diverticolite acuta sono, in ordine di frequenza, (2,3,8,12) :
-
flogosi del grasso prelicolico (98%) visibile come aumento di densità e
presenza di strie lineari nel grasso mesenterico periviscerale
-
presenza di diverticoli colici (84%)
-
ispessimento della parete colica (70%)
-
raccolte asessuali pericoliche (35%) o più raramente in altre sedi (spazio
subfrenico, periepatico, m.psoas) contenenti fluidi, feci e gas
-
fistole del colon con organi adiacenti (raramente evidenziabili direttamente,
possono essere rilevate per la presenza di gas in vescica, vagina, pareti
addominale)
-
fistole intramurali (tramiti opacizzati del mdc per os, paralleli al lume
intestinale nello spessore della parete colica
-
in casi gravi la flogosi pericolica diventa diffusa (peritonite) o provoca
ostruzione secondaria del piccolo intestino, del colon o dell’uretere.
Oltre che nella diagnosi di diverticolite acuta la TC si è rivelata
fondamentale nell’evidenziare le complicanze legate agli ascessi e alle
fistole.
In particolare nel caso da noi esposto, di occlusione intestinale, la TC ha
evidenziato la presenza di anse ileali collabite e inglobate dalla raccolta
asessuale e la presenza di livelli idroaerei nelle anse a monte (9).
Analogamente nel paziente con fistola colo-vescicale la TC, pur non potendo
documentare direttamente il tramite fistoloso, ha permesso di identificare il
voluminoso ascesso paravescicale (4).
Infine, nel caso da noi esposto di pneumatosi portale secondaria ad ascesso
pericolino, la TC è stata determinante per evidenziare il gas nella vena porta
e nella vena mesenterica superiore, dimostrando una sensibilità superiore
rispetto alla radiologia tradizionale e una specificità maggiore
dell’ecografia. La TC infatti consente di differenziare facilmente la
pneumatosi portale dall’aereobilia, in quanto nel primo caso l’aria
raggiunge la periferia del parenchima epatico per la direzione centrifuga del
flusso, con tipico aspetto arborescente delle bollicine aeree distribuite nelle
numerose branche intraepatiche della porta ed inoltre rispetta la divisione
monopodica dei vasi portali (1,6,7,10).
Oltre che rilevare la presenza di gas nei rami portali la TC ha permesso di
individuarne la causa (ascesso pericolico), escludendo nel contempo altre cause
di pneumatosi portale (infarto intestinale in fase terminale, ulcera peptica,
colite ulcerosa, pneumatosi intestinale, dilatazione acuta gastrica o
intestinale).
CONCLUSIONI
L’approccio diagnostico al paziente con addome acuto costituisce spesso, sia
per il clinico che per il radiologo, un problema complesso in quanto il quadro
clinico obbiettivo, rappresentato da dolore addominale localizzato o diffuso e
turbe dell’alvo, con o senza segni di peritonismo, può essere sostenuto da
una gamma estremamente vasta ed eterogenea di patologie molto diverse per
eziologia, gravità ed implicazioni terapeutiche.
Compito del radiologo è quello di guidare, alla luce dei dati clinici,
strumentali e bioumorali se disponibili, in collaborazione con il clinico, la
scelta e la successione delle indagini di Imaging, in modo da giungere ad un
corretto inquadramento diagnostico del paziente nel più breve tempo possibile e
con la maggiore accuratezza ed atraumaticità (14).
Attualmente la TC, ed in particolar modo la TC spirale, ha assunto un ruolo di
rilevante interesse nello studio delle emergenze addomino-pelviche, in quanto
indagine panoramica, facilmente accessibile ed eseguibile anche su pazienti poco
collaboranti.
Nei tre casi da noi presentati la TC è stata determinante per correggere un
approccio diagnostico errato, fornendo nel contempo un preciso bilancio di
estensione della patologia modificando
in maniera sostanziale le scelte terapeutiche.
Tuttavia l‘impiego della TC in questo campo non deve essere “routinario”,
ma selezionato in base ad attente valutazioni cliniche.
In un corretto protocollo diagnostico alla TC segue sempre un esame RX
tradizionale e spesso un’ecografia.
Le sue principali indicazioni sono: discrepanza tra esami diagnostici precedenti
e clinica, necessità di ulteriori informazioni diagnostiche per una migliore
impostazione terapeutica, pazienti difficilmente valutabili con altre indagini
(1).
Tabella n° 1 ADDOME ACUTO : cause non traumatiche non comuni
QUADRO CLINICO
|
Patologia digestiva
|
Patologia extra-digestiva
|
Dolore acuto in fossa iliaca sn
Alterazioni dell’alvo
Febbre
|
Diverticolite acuta
|
Calcolosi ureterale
|
Dolore acuto ai quadranti inferiori
|
Appendicite
M. di Crohn
Diverticolite acuta
|
Gravidanza extrauterina
Torsione di cisti ovarica
Endometriosi
|
Dolore acuto diffuso
Alterazioni dell’alvo
|
Ocllusione intestinale da aderenze (75%) o neoplasie (20%)
Volvolo intestinale
Ernia intestinale o omentale
M. di Crohn
Rettocolite ulcerosa
Ischemia mesenterica
Diverticolite acuta
|
Aneurisma dell’aorta addominale
Emoperitoneo
|
Dolore acuto diffuso
Alterazioni dell’alvo
Peritonismo
Febbre
|
Appendicite
Pancreatine
Colangite
Colecistite
Diverticolite acuta
|
Annessite
|
Tabella n° 2 DIVERTICOLITE ACUTE : stadiazione chirurgica (Hinchey 1978)e TC (Courtney
1989)
STADIO 0
|
|
Ispessimento
parietale diverticolare <4 mm (flogosi)
|
STADIO 1
|
Ascesso
pericolico
|
Ascesso
o flemmone pericolico < 3cm
Iperdensità
del grasso pericolico (flogosi)
|
STADIO 2
|
Ascesso
pelvico
|
Ascesso
pelvico da 5 a 15 cm di diametro in contiguità con gli organi pelvici
|
STADIO 3
|
Ascessi
peritoneali
|
Ascessi
multipli nella cavità peritoneale e nel retroperitoneo
|
STADIO 4
|
Perforazione
diverticolare e
peritonite
stercoracea
|
Presenza
di feci ed aria in cavità peritoneale.
|
BIBLIOGRAFIA
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